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Allergia all'olio di lavanda.

Una proposta dell'Unione Europea di etichettare l'olio essenziale di lavanda come pericoloso per i consumatori sta incontrando una forte resistenza da parte dei coltivatori di lavanda in Francia

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Effetti locali e sistemici dovuti ai test di provocazione nasale eseguiti con agli allergeni del gatto.

L’allergene del gatto è ampiamente distribuito nelle case e nelle scuole. Questa sensibilizzazione allergica è molto diffusa nella popolazione generale. In questo studio gli autori intendevano sviluppare un modello di test di provocazione nasale agli allergeni del gatto al fine di stabilire le caratteristiche della risposta alle diverse dosi somministrate in tempi diversi e studiare quali i biomarcatori locali e sistemici intervengono in questa flogosi allergica.

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Allergia alle arachidi e alle nocciole.

L'obiettivo di questo studio era analizzare il ruolo delle immunoglobine E specifiche per alimenti contenenti arachidi e nocciole nella diagnostica dell'allergia a questi due alimenti e verificare i livelli di soglia al fine di rendere superflui alcuni test di provocazione.

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Il polline inquinato è più allergenico.

Il polline di Lolium perenne presente nelle città inquinate presenta un'aumentata potenza allergenica ed è associato ad un aumento delle enterobatteriacee. Numerosi studi hanno dimostrato che l'inquinamento atmosferico peggiora l'asma e le sue esacerbazioni.

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Allergie ai funghi.

E’ risaputo che l'umidità degli ambienti domestici aumenta il rischio di crescite fungine negli stessi ambienti. Esiste peraltro una complessa interazione tra i comportamenti degli abitanti e l'ambiente stesso in cui abitano. Questa interazione condiziona le concentrazioni  fungine indoor e la presenza delle diverse specie fungine, con conseguente aumento del rischio asma ed esacerbazione dei sintomi asmatici.

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Il rischio di sviluppare asma e malattie allergiche si riduce nei bambini che dormono con animali con pelliccia.

Al recente congresso della European Respiratory Society (ERS), tenutosi in Monaco di Baviera, dal 7 al 10 settembre u.s. alcuni ricercatori hanno comunicato i risultati di una loro indagine dalla quale risulterebbe che i neonati che dormono sulla pelliccia animale per i primi 3 mesi di vita potrebbero avere un rischio ridotto di sviluppare asma.

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