Panzani RC Laboratoire de recherche Marseille
Raphael Panzani, di Marsiglia, è uno dei più noti allergologi francesi, conosciuto agli addetti ai lavori per la sua vasta produzione scientifica, in cui brilla uno degli studi pioneristici sulla caratterizzazione degli anticorpi anti IgE, condotto nel 1968 in collaborazione con i famosi ricercatori Coombs e Johansson, accanto a numerose altre collaborazioni con altri illustri studiosi, come Dewey, Yasueda, Baldo, Palosuo, Peltre, ed altri. Si è dedicato in passato alle reazioni da polveri di ricino, in seguito ad un episodio di inquinamento, verificatosi nel porto di Marsiglia, è stato il primo, in Europa a sollevare il problema dell'allergia alle Cupressaceae ed infine si è dedicato, da più di 40 anni a studiare il problema dell'allergia agli Artropodi, di cui avrebbe dovuto parlarci oggi.
Questo testo rappresenta la sintesi della relazione che il dr. Panzani ha preparato per il Congresso AAITO. L'argomento della relazione tratta degli artropodi, con l'esclusione degli Acari ed Imenotteri e costituisce una breve sintesi di un esteso lavoro, scritto in collaborazione con Renato Ariano, che è stato pubblicato recentemente su di un supplemento di Allergy.
Sono disponibili poche informazioni sulla prevalenza e sulla distribuzione di allergie agli artropodi, sui tipi di allergie incontrate, sull'estensione di cross-reattività tra artropodi e sulla natura di questi allergeni. Inoltre, non è ben definita l'importanza relativa delle diverse specie di artropodi, come fonte di allergeni inalatori, nelle varie zone geografiche del mondo.
Vediamo la classificazione degli Artropodi che ci mostra una enorme estensione di specie e generi.
Le fonti degli allergeni degli Artropodi, intesi come allergeni inalanti sono:
Sono ben conosciute le sensibilizzazioni e i relativi allergeni degli Acari edegli Scarafaggi.
I primi lavori sull'argomento risalgono al 1958, da parte del Dr. F. Pelman (Portland, Oregon, USA). Utilizzando i seguenti allergeni: mosca domestica, ragno, blatta, tafano ed Ephestia Panzani riscontrò che circa il 30% dei soggetti atopici presentavano tests cutanei positivi
almeno ad uno di questi cinque allergeni e 10% tra questi erano negativi agli Acari.
In generale questi pazienti presentavano positività cutanee a più di uno di questi cinque allergeni ed anche nel 25% dei casi a tutti gli estratti di cui potevo disporre.
Naque allora l'idea dell'esistenza di un allergene comune, ovvero un pan-allergene.
Interessante il confronto tra pazienti francesi ed algerini che dimostra come l'influenza dell'ambiente sia più determinante del background genetico ed etnico (Panzani, 1988).
L'ipotesi del pan allergene fu confermata grazie al Dr. Layton nel 1968: utilizzando dei tests di Prausnitz Kustner il dr.
Panzani riuscì a dimostrare che il siero di un paziente francese allergico alla mosca reagiva fortemente nei confronti di un estratto di Triatoma, insetto presente solo sul suolo americano, con il quale il paziente non aveva potuto avere contatti, in precedenza.
In seguito, in collaborazione con il Dr. Baldo (Sidney), si ottenne la dimostrazione, con la tecnica dell'immunoblotting, applicata a numerosi insetti, che questa reazione crociata era legata a delle proteine di 37-39 Kd.
In tale occasione si osservò che i soggetti che presentavano dei tests cutanei positivi nei confronti del ragno erano clinicamente allergici nei confronti dei crostacei.
E' da sottolineare che ragni e crostacei appartengono alla medesima classe degli Arachnida. In seguito, utilizzando la stessa tecnica, sempre in collaborazione con Baldo, Panzani estese il concetto di panallergia agli invertebrati: crostacei, molluschi e gasteropodi.
Con gli studi seguente, in collaborazione del Dr. A. Martinez (Bilbao, Spagna), sempre con la tecnica dell'immunoblotting, il concetto di panallergia fu esteso anche ai nematodi, in quando anche questi presentavano bande di 37-42 Kd.
Tuttavia queste bande che corrispondevano alla tropomiosina non furono riscontrate in tutti i casi, e questo dato indurrebbe ad ipotizzare l'esistenza di altri panallergeni, come la paramiosina.
Infine, in collaborazione con Ariano, utilizzando tre estratti (zanzara, tafano, scarafaggio) su 1432 pazienti allergici si identificarono positività ad almeno uno di questi tre allergeni, nel 14 al 20 % dei casi.
Non tutte questa positività possono essere spiegate con la cross reattività con gli Acari, in quanto nel 25 al 40 % dei casi questi sono negativi. Quindi esistono casi in cui gli artropodi sono gli unici responsabili della sensibilizzazione.
La sintomatologia prevalente, in questi soggetti sensibilizzati agli Artropodi, è la rinite perenne, tuttavia si presentano anche casi d'asma, di rinocongiuntivite e di dermatite.
Risulta molto utile, a fronte di un'anamnesi suggestiva per sensibilità agli insetti, utilizzare anche il test di provocazione nasale e di valutare i risultati in relazione alle positività agli Acari. Nel lavoro pubblicato nel 2001 su Allergy si dimostra come questa metodica possa essere di grande ausilio nella diagnostica di queste forme di allergia.
Gli studi di Panzani trovano corrispondenza nella Letteratura mondiale dove sono descritte allergie a: Chironomidi, Lepidotteri, Bachi da seta, Mosca domestica.
Mosca domesticaAlla luce di quanto sopra esposto si può affermare che l'allergia nei confronti degli Artropodi sembra rappresentare una causa importante e sottovalutata di allergia respiratoria IgE mediata, in tutto il mondo. Ragni, scarafaggi, mosche e tarme sono gli insetti più comuni nel mondo occidentale. Questa allergia è più frequente in Nord Africa che in Europa ed ancor di più nelle aree sub-tropicali e tropicali.
Esistono fenomeni di cross-reattività che si estendono molto spesso anche ad altri invertebrati che condividono antigeni comuni.
Una volta che si riuscisse a disporre di estratti allergenici ben caratterizzati è verosimile che l'immunoterapia specifica possa essere intrapresa con ottime possibilità di successo.