Cambiamenti climatici e malattie allergiche. Parte I

Il 30 novembre, a Parigi, si è tenuta la 21ª sessione della conferenza delle parti (COP 21) della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e l'11ª sessione della riunione delle parti al protocollo di Kyoto (CMP 11).

I principali elementi del nuovo accordo di Parigi sono i segunti:

  • obiettivo a lungo termine: i governi hanno convenuto di mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°C
  • contributi: prima e durante la conferenza di Parigi i paesi hanno presentato piani d'azione nazionali globali in materia di clima finalizzati a ridurre le rispettive emissioni
  • ambizione: i governi hanno deciso di comunicare ogni cinque anni i propri contributi per fissare obiettivi più ambiziosi
  • trasparenza: hanno accettato inoltre di comunicare - l'un l'altro e al pubblico - i risultati raggiunti nell'attuazione dei rispettivi obiettivi al fine di garantire trasparenza e controllo
  • solidarietà: l'UE e gli altri paesi sviluppati continueranno a fornire finanziamenti per il clima ai paesi in via di sviluppo per aiutarli sia a ridurre le emissioni che a diventare più resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici

 

Il Cambiamento Climatico coinvolge anche la sanità pubblica e in particolare, come già dimostrato da numerosi studi, comporta anche un incremento delle patologia allergiche in tutto il globo, come abbiamo più volte ricordato su questo sito.

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